Mi colpisce in questi giorni l’esposizione a Palazzo Barberini di un dipinto, attribuito a Caravaggio, di Fillide Melandroni.

Modella in diversi dipinti, amante mercenaria di molti uomini, sicuramente donna di passione.  Sul dipinto ora esposto non c’é certezza di attribuzione, ma che sia lei non v’é dubbio. E per quanto mi riguarda nel dipinto c’è sicuramente la mano di Caravaggio. Basta guardarne gli occhi. Se non ha dipinto lui tutto il quadro ha fatto certamente gli occhi e controllato l’ovale.

Comunque non è questo il punto. Quello che mi colpisce è la bellezza di questa donna. Una bellezza che le segnato la vita,  che le ha fatto superare i secoli e che ancora è qui presente tra noi.

Di lei sappiamo diverse cose. Giovanissima viene a Roma, orfana di padre. Fa la prostituta e qui grazie al suo amante e protettore Ranuccio Tommasoni fa carriera diventando una ricercata cortigiana tra cardinali e intellettuali dell’epoca. Doveva essere donna fumantina, visto che sembra sia stata arrestata più volte e una di queste per il tentato omicidio dell’amante del suo compagno. Dallo sguardo un po si capisce. Anche se in lei c’è insieme una morbidezza e una innocenza non sopita dalla sua vita.

Come fai a dire tutto questo? In effetti è solo la mia immaginazione. Il fatto è però che lei posò più volte come modella per Caravaggio, a cui evidentemente doveva piacere, così come ai suoi committenti. E’ nella tela “Giuditta e Oloferne”, nella “Santa Caterina d’Alessandria”, in ” Marta e Maria Maddalena”.

Esisteva poi un suo dipinto andato perduto, “ritratto di cortigiana”, guarda un pò di Caravaggio.

Sempre lui Caravaggio uccise il suo protettore e per questo fuggì da Roma con tutto quello che poi ne seguì, anche se non si sa quanto il tutto sia collegato.

Mi colpisce dicevo, la sua bellezza decisa e innocente che attraversando i secoli è ancora qui ben presente. Il quadro ora esposto a Palazzo barberini ce la ripropone, tra l’altro in un luogo che è anch’esso un ritorno per quel dipinto che pare secoli addietro ci fosse già stato e mi sembra come se Fillide avesse voglia di fare un viaggio e tornare in visita sui luoghi della sua giovinezza.

E noi li a guardare e a cogliere nel suo sguardo malizia, bellezza, cattiveria, dolcezza… Dopo tanti secoli ancora tutti li.

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